Spesso sentiamo parlare di Smart City, ovvero città intelligenti e innovative, che gestiscono in maniera efficiente le risorse, sfruttando le soluzioni digitali e mirando alla sostenibilità economica e all’autosufficienza energetica.
La mobilità elettrica ricopre un ruolo molto importante all’interno di una Smart City, in quanto incrementa il benessere dei cittadini, migliorando la qualità dell’aria, riducendo emissioni ed inquinamento acustico e tagliando i costi. Il passaggio ad una mobilità a zero emissioni è fondamentale per lo sviluppo di città sostenibili.
In Italia il 25% di emissioni di gas serra è riconducibile al settore dei trasporti, di cui circa il 90% deriva dalla mobilità su strada. Dati preoccupanti che proiettano il nostro Paese agli ultimi posti della classifica europea del trasporto pubblico elettrico e sostenibile.
La Commissione europea ha richiamato l’Italia ad attuare iniziative di mobilità sostenibile, come il rinnovo dei mezzi di trasporto pubblico locale.
Il PNRR italiano, ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia e favorire lo sviluppo verde e digitale del Paese, prevede 3,6 miliardi di euro per il rinnovo del parco mezzi circolante: fondi europei destinati al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

Trasporto pubblico elettrico su gomma

Secondo le ultime stime, nel Mondo circolano circa 12 milioni di auto elettriche, oltre 1 milione di veicoli commerciali e 260 milioni di scooter e ciclomotori. Questi numeri sono destinati ad aumentare e la crescita della mobilità elettrica investe anche il trasporto pubblico.
I Paesi del Nord-Europa si confermano in prima linea per la tutela del Pianeta e per l’adozione di uno stile di vita responsabile e sostenibile, anche dal punto di vista economico. Infatti, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia e Finlandia guidano la classifica europea della quota percentuale di nuove immatricolazioni di autobus a zero emissioni, elettrici e a idrogeno.

L’Italia si è impegnata nell’acquisto di oltre 3.000 autobus elettrici entro il 2026. Le immatricolazioni di bus elettrici, in Italia, dalle previsioni fatte da CDP Think Tank, dovrebbero raggiungere nel 2030 una quota compresa tra il 63% e il 76% dei nuovi mezzi in circolazione fino ad arrivare al 100% di immatricolazioni di autobus elettrici entro il 2050.
L’Italia, seppur in ritardo rispetto agli altri principali Paesi europei per quanto riguarda la diffusione sulle strade di autobus a zero emissioni, ha registrato una crescita del 49% di nuove immatricolazioni di Eco-Bus e di conseguenza una flessione di autobus alimentati con il diesel.

Il trasporto pubblico nel nostro Paese presente alcune criticità strutturali:

  • Gli Italiani preferiscono i mezzi privati a quelli pubblici, con un tasso di motorizzazione del 62% rispetto alla media europea di poco superiore al 50%
  • Autobus vecchi con un utilizzo di oltre 12 anni rispetto agli standard europei che si aggirano attorno ai 7 anni
  • Oltre il 40% di autobus con motorizzazioni pre-Euro 4
trasporto pubblico elettrico

In Italia la quota di autobus elettrici rappresenta appena il 5% del totale degli autobus che circolano sulle strade.
A
Roma si contano pochissimi autobus 100% elettrici, pochi mezzi elettrificati ibridi Euro 6 e troppi (oltre 3.500) autobus Euro 4 e antecedenti, che nel 2023 avranno più di 15 anni di vita.
A dicembre 2022 è previsto l’arrivo nella Capitale di autobus elettrici a guida autonoma, ossia senza conducente. Il progetto verrà avviato nel quartiere Eur per poi farsi strada nelle vie del centro.
Milano, in cui viaggiano circa 170 autobus elettrici, ha annunciato che entro il 2030 la città avrà un trasporto pubblico completamente elettrico.
A Torino nel 2023 si prevede un numero più alto di autobus elettrici rispetto ai tradizionali autobus con motorizzazione Diesel.

Per accelerare la transazione energetica del trasporto pubblico nel Sud-Italia, il decreto per lo sviluppo della filiera green degli autobus stanzierà, fra il 2021 e il 2026, il 40% dei 300 milioni di euro previsti per l’acquisto di autobus elettrici e la riconversione in elettrico dei vecchi autobus inquinanti.

La Ricarica Elettrica degli autobus

Come e quando ricaricare gli autobus elettrici? Ci sono due possibilità:

trasporto pubblico elettrico ricarica autobus elettrico pantografo
  • L’autobus viene ricaricato la notte ad una stazione di ricarica installata in deposito, che eroga fra i 25 kW e i 150 kW di potenza e impiega tra le 5 e le 8 ore per una ricarica completa.
  • L’autobus si ricarica velocemente, in appena 5/10 minuti, per mezzo di un pantografo (foto a destra) che ha una potenza di ricarica tra i 150 kW e i 600 kW. Questa ricarica rapida, compatibile con i tempi di attesa degli autobus al capolinea, garantisce una grande autonomia della batteria e di conseguenza un servizio pubblico costante per tutto il giorno, come avviene per i bus tradizionali ai quali si fa rifornimento di carburante.

Trasporto ferroviario elettrico

Il trasporto ferroviario non resta a guardare. Sono stati stanziati 200 milioni di euro a favore di Trenitalia, per l’acquisto di nuovi treni a zero emissioni, elettrici e a idrogeno, destinati alle regioni meridionali, che andranno a sostituire i treni obsoleti e più inquinanti.
L’impegno dell’Italia non è rivolto solamente all’alta velocità ma anche all’elettrificazione del trasporto ferroviario italiano che può vantare una rete ferroviaria tra le più green e tecnologiche d’Europa: circa 12.000 km su 17.000 km di rete ferroviaria è elettrificata.
Trenitalia investirà da qui a 5 anni, fino al 2026, ben 4 miliardi di euro per treni regionali di ultima generazione, green ed ecosostenibili, composti per il 97% di materiale riciclabile e in grado di ridurre il 30% dei consumi di energia rispetto ai treni che sostituiranno.
Inoltre si punta a riconvertire gli impianti di manutenzione dei treni con impianti fotovoltaici, geotermici ed eolici, i quali produrranno il 40% del fabbisogno totale di energia per la manutenzione di Trenitalia.


L’impegno italiano, europeo e mondiale ad attuare progetti di mobilità sostenibile contribuirà a ridurre l’enorme impatto ambientale dei mezzi di trasporto, privati e pubblici. Nei prossimi decenni sarà possibile risparmiare miliardi di tonnellate di CO2, rispettando gli accordi comunitari in termini di sostenibilità, al fine di perseguire la neutralità climatica entro il 2050.

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