L’Italia sta avanzando a passi spediti verso un futuro di mobilità sostenibile, ma il percorso è ancora lungo e ricco di sfide significative. Secondo un’analisi di Transport & Environment (T&E), organizzazione ambientalista europea indipendente, il paese risulta in linea con il Regolamento europeo AFIR, parte del pacchetto Fit for 55, che mira a creare una rete di ricarica adeguata per sostenere la crescente diffusione di veicoli elettrici.

 

Attualmente, l’Italia dispone di oltre 42 mila punti di ricarica pubblica, con una potenza installata di poco più di 1,5 GW. Questo rappresenta ben il 261% del minimo richiesto dal regolamento europeo, un dato che dimostra l’impegno del paese nell’adeguarsi alle normative comunitarie. Tuttavia, la natura dinamica degli obiettivi AFIR richiede un continuo adattamento: la rete attuale sarà sufficiente solo fino al 2026. Con una previsione di quasi 2 milioni di veicoli elettrici leggeri entro il 2027, e oltre 5,7 milioni entro il 2030, l’Italia dovrà incrementare significativamente la potenza installata delle colonnine di ricarica.

Secondo T&E, per rispettare i target del 2027, l’Italia dovrà aumentare la sua potenza di ricarica di circa una volta e mezzo rispetto all’attuale, e di circa 4,5 volte entro il 2030. Questo significa che il numero di punti di ricarica dovrà crescere fino a circa 90 mila entro il 2027 e a circa 280 mila entro il 2030, un incremento di quasi sette volte rispetto alla situazione attuale.

Un aspetto cruciale evidenziato dall’analisi di T&E è la distribuzione geografica dei punti di ricarica. Attualmente, il 60% dei punti di ricarica è concentrato in sole cinque regioni: Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna. Queste regioni, pur rappresentando il 35% del territorio nazionale e poco meno del 50% della popolazione e dei veicoli elettrici circolanti, evidenziano una disparità significativa rispetto al resto del paese. Per evitare il rischio di un’Italia a due velocità, è fondamentale che la crescita dell’infrastruttura di ricarica avvenga in modo omogeneo e capillare su tutto il territorio nazionale.

T&E raccomanda di assicurare una distribuzione equilibrata dei punti di ricarica, per garantire che tutti i cittadini e le imprese, indipendentemente dalla regione in cui si trovano, possano accedere facilmente alla ricarica dei veicoli elettrici. È essenziale che anche le aree meno densamente popolate, ma con una forte vocazione turistica, dispongano di un’adeguata infrastruttura di ricarica. Questo non solo promuoverà una mobilità più sostenibile, ma contribuirà anche allo sviluppo economico di queste aree.

Il percorso verso una mobilità a zero emissioni in Italia è ambizioso e richiede uno sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti. L’analisi di T&E mette in luce la necessità di un rapido sviluppo e una distribuzione equilibrata della rete di ricarica, per assicurare che la transizione verso i veicoli elettrici avvenga senza intoppi e che nessuna regione venga lasciata indietro. Solo con un’infrastruttura di ricarica adeguata e ben distribuita, l’Italia potrà raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati dal Regolamento europeo AFIR e garantire una mobilità sostenibile per tutti.

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